Luoghi da Visitare

VISITA CENTRO STORICO


Marsala, città di storia, di vino e di mare è una città di grande fascino sia quando la si guarda dall'alto, arrivando con un aereo, sia quando la si raggiunge dal mare o dalla terra. La nave punica, il parco archeologico con i suoi preziosi reperti, lo storico sbarco di Garibaldi con i suoi Mille, il centro storico, curato e accogliente, con i suoi monumenti, le chiese, i musei raccontano la storia di una città dal passato importante e prestigioso. Marsala è anche città del vino. Storici stabilimenti e nuove aziende hanno prodotto e producono, con passione e maestria, ottimi vini bianchi, rossi e grandiosi liquorosi, come il nobile vino doc Marsala, noto in tutto il mondo. Con la natura incontaminata della Laguna dello Stagnone e le isole di Mozia, Scola, Santa Maria e Lunga, con le sue spiagge di sabbia bianca e fine, il mare limpido e trasparente, dove è possibile divertirsi in barca a vela tra le onde del Mediterraneo o vivere emozioni mozzafiato sulle tavole da surf o con i Kite, Marsala è anche città di cultura e tradizioni, ricca di eventi da godere in tutti i periodi dell’anno attraverso itinerari storici e archeologici, percorsi d'arte, concerti, mostre e manifestazioni, ma è anche città del gusto e dell'enogastronomia, con i suoi sapori e le sue tipicità culinarie, frutto della migliore tradizione locale.


Cosa vedere

La Chiesa Madre (o Duomo) di Marsala è un edificio imponente, la cui costruzione è da far risalire a epoche diverse a partire dal 1176. L'attuale facciata presenta due diversi ordini, uno barocco che si estende in orizzontale (con nicchie e cornici decorative tipiche dello stile architettonico) e l'altro che presenta due campaniletti angolari a cupola e diverse statue di santi. All'interno, invece, la Chiesa raccoglie e custodisce diversi tesori del passato tra cui dipinti del XVII secolo, paramenti, oggetti liturgici in oro e argento, oltre a importanti documenti d'archivio. Il Duomo di Marsala è dedicato a San Tommaso Becket, in ricordo di un naufragio avvenuto poco lontano dalle coste marsalesi di una nave carica di colonne corinzie che sarebbe dovuta arrivare in Inghilterra per la costruzione di un'altra chiesa dedicata al santo.

Porta Garibaldi è una delle porte d'accesso alla città che si sono meglio conservate nel tempo. Chiamata inizialmente “Porta Mare” (per il fatto di essere orientata verso la spiaggia) e costruita nel 1685 per volere dell'allora re di Spagna e di Sicilia Carlo II, la porta venne ribattezzata solo in seguito “Porta Garibaldi”: l'omonimo condottiero italiano, infatti, l'11 maggio 1860 entrò in città proprio attraverso questa porta dichiarando Marsala parte del nuovo Regno d'Italia. Oggi simbolo della città stessa, Porta Garibaldi presenta nella parte superiore un'aquila coronata (stemma degli Asburgo di Spagna) e un terrazzino su cui un tempo era possibile salire per controllare l'arrivo di eventuali visitatori.

Un altro edificio religioso che vale assolutamente la pena di visitare è la Chiesa del Purgatorio, da molti considerata la chiesa esteticamente più bella di Marsala. La struttura e le decorazioni sia esterne che interne sono infatti un esempio della magnificenza dello stile barocco siciliano: la facciata è divisa in più ordini con colonne corinzie e statue, mentre all'interno la volta della navata centrale, le cappelle laterali, la cupola e l'abside sono decorati con pregevoli stucchi. Anche la piazzetta su cui si affaccia la Chiesa è piuttosto bella, appartata dal caos cittadino e dotata di una piccola ma elaborata fontanella.

Poco distante da Piazza Loggia, il Cassaro è niente meno che via XI Maggio, la via principale del centro. Molto frequentata e vivace sia d'inverno che d'estate, questa via pedonale è l'ideale per una bella passeggiata, per fare shopping, per prendere un caffè in compagnia ma anche per fare due chiacchiere davanti a un ottimo calice di vino, oltre che per andare a caccia di un po' di movida serale.

Si tratta di un museo molto conosciuto e visitato di Marsala, all'interno del quale vengono esposti arazzi appartenenti al XVI secolo. Il Museo degli Arazzi Fiamminghi è gestito dalla Chiesa Madre, alla quale verso la fine del 1500 il vescovo di Messina, Antonio Lombardo, donò otto magnifici arazzi che però non furono esposti al pubblico per molti secoli. Solo negli anni '80 del 1900, questi hanno trovato sistemazione in un piccolo ma suggestivo museo, attirando l'attenzione dei turisti in visita a Marsala ma anche degli studiosi più appassionati che hanno identificato in P. Keempeneer l'autore dei cartelloni.

Il Palazzo VII Aprile, costruito nel XV secolo per le riunioni del Consiglio Civico e della magistratura, fu sede della Loggia dei Pisani e per diversi anni vi si esercitava il cambio e il mercato. A causa della sua struttura architettonica, il palazzo è parecchio riconoscibile dall'esterno: la facciata è a doppio loggiato ed è caratterizzata da aperture ad arco poggiate su colonne, al centro invece svetta la torre dell'orologio di forma quadrangolare. Il nome attuale del palazzo venne introdotto solo in seguito alla rivolta contro il dominio borbonico avvenuta proprio il 7 aprile 1860. In ricordo dell'accaduto, all'interno della Sala delle Lapidi, si conservano ancora alcune iscrizioni commemorative. paragrafo

Visita cantine “Donna Fugata”


In questo angolo di Trinacria regna l’azienda Donnafugata di Marsala. La famiglia Rallo, storica proprietaria dell’azienda, vanta oltre 160 anni di esperienza nel mondo del vino di qualità, con prodotti sempre più attenti a valorizzare le potenzialità del territorio. Il nome “donna in fuga” si riferisce alla storia di Maria Carolina di Borbone, quando nell’800 si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Fu Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo “Il Gattopardo”, ad indicare con il nome “Donnafugata “quei possedimenti del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo dell’azienda e di ogni etichetta. La produzione di Donnafugata è caratterizzata dalla sostenibilità: in vigna non vengono utilizzati diserbanti e concimi chimici, viene ridotto al minimo l’utilizzo di fitofarmaci, grazie a tecniche di lotta integrata, come il monitoraggio dei parametri climatici (precipitazioni, temperatura, umidità, ecc). Sostenibilità ed eccellenza vengono inoltre perseguite con il ricorso al sovescio, la concimazione organica, l’irrigazione di soccorso e i diradamenti, razionalizzando così l’impiego di risorse naturali, come il suolo, l’acqua, l’aria e l’energia. Queste sono le buone pratiche adottate da Donnafugata nel vigneto, indispensabili per la produzione di uve sane e perfettamente mature, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Le Cantine di Marsala ospitano una realtà produttiva dinamica e finalizzata all’eccellenza: furono costruite nel 1851 e conservano ad oggi l’impianto tipico del baglio mediterraneo.

DEGUSTAZIONE

La soluzione ideale per chi è alla ricerca di un'esperienza elegante e informale, per godere dei profumi e dei colori di un territorio immerso nel Mediterraneo. L’esperienza ha inizio con la visita delle cantine storiche, passando dalla barriccaia sotterranea alla Sala delle Botti. Il percorso continua con la degustazione guidata di 4 vini proposti in abbinamento a 4 specialità della cucina mediterranea, e per gli amanti dell’olio extra vergine d’oliva, sulla tavola l’immancabile Milleanni. Tra i vini degustati il vino Icona Ben Ryé Passito di Pantelleria DOC.


N.B. Occorre prenotazione anticipata

Visita alle Saline della Laguna



Le Saline della Laguna si trovano in Sicilia occidentale, sul litorale che collega Trapani con Marsala. Un territorio unico di fronte l’isola di Mothia, lungo la famosa “via del sale”, che offre al visitatore svariate opportunità di visita e la possibilità di partecipare alla degustazione esclusiva “c’è sale e sale”, esperienza originale e saporita. È possibile seguire un percorso organizzato all’interno della laguna, che comprende : la visita del Mulino d’Infersa e del museo con il percorso multimediale, le esperienze e attività all’interno delle Saline “Ettore e Infersa”, ancora oggi utilizzate per la produzione del sale marino, la visita dell’Isola Lunga, solitaria e affascinante, dove “perdersi” tra la natura lussureggiante, fino a raggiungere una vasca dedicata alle immersioni rigeneranti oppure sdraiarsi sulla crosta di sale. Le Saline della Laguna sono state elette “Luogo del Cuore” FAI, vincendo la speciale classifica EXPO 2015. 

Tra le tante bellezze e attrazioni visitabili alle Saline della Laguna, il Mulino d’Infersa è certamente il protagonista indiscusso per la sua posizione, per la sua storia, per il fascino dei suoi ingranaggi e degli elementi che lo compongono (perfettamente funzionanti) e per il percorso multimediale che è stato inaugurato al suo interno di recente.

Si tratta di un vero e proprio gioiello di archeologia industriale del 1500, la cui storia è profondamente legata con quella delle saline circostanti . Il suo ruolo principale è infatti, da sempre, quello di sfruttare la forza del vento per attivare le macine destinate alla lavorazione del sale. Gli ingranaggi in legno determinano la velocità di rotazione delle macine, fino a centocinquanta giri al minuto.

La visita prevede l’ accesso alle strutture principali dell’edificio e la descrizione del processo produttivo delle saline trapanesi mediante video documentario (in italiano, inglese, francese e tedesco) e percorso multimediale. I curiosi e i buongustai potranno approfittare della degustazione tematica che viene organizzata su richiesta all’interno del mulino (oppure, in relazione alle specifiche esigenze, negli spazi esterni circostanti). Sarà possibile assaggiare alcune insolite varietà di sale prodotte dalla nostra azienda, in purezza e aromatizzati, in abbinamento con alcuni prodotti tipici siciliani, come il pane fresco, l’olio d’oliva, il pomodoro ciliegino, la frutta fresca di stagione, una dissetante e freschissima spremuta di limoni. Durante la degustazione è prevista la presentazione delle differenti tipologie di sale e delle loro proprietà.

Le saline Ettore e Infersa, che si estendono nella zona della pre-riserva della “Riserva naturale orientata delle isole dello Stagnone”, sono costituite da vari ordini di vasche con una propria specifica funzione, collegate da chiuse e canali. Costituiscono uno dei paesaggi più originali ed affascinanti della terra siciliana. Le saline possono produrre ogni anno fino a diecimila tonnellate di sale marino integrale. La produzione del sale presso le Saline della Laguna avviene sfruttando gli elementi naturali. Il ciclo di produzione inizia a fine marzo e termina a luglio, quando la crosta raggiungere (in media) gli otto centimetri di spessore. La passeggiata guidata in salina prevede la visita del mulino d’Infersa, con la possibilità di visitare il mulino in funzione e una passeggiata guidata tra le saline Ettore e Infersa, con percorso tra gli argini e lungo i canali, alla scoperta della flora, della fauna e dei paesaggi più belli e suggestivi di tutta la laguna. E’ anche possibile fare esperienza della raccolta del sale come dei veri salinai professionisti indossando gli stivali di gomma ed entrando in acqua per sentirne il calore e la consistenza, cimentandosi nella raccolta del “sale marino”.

L'Isola Lunga (o isola Grande) è la più grande dello Stagnone. La sua formazione ha dato origine alla laguna. Era formata da due isolotti rocciosi, che si unirono formando la lunga isola. L’isola ha origini antichissime. Con molta probabilità la sua comparsa si deve all’allargamento dei depositi di sale molto sfruttati dai Fenici, che contribuirono ad unificare tra di loro alcuni isolotti rocciosi. Ha una superficie di circa 120 ha e una lunghezza di circa 10 km.

La percentuale di salinità tocca il 37 per mille d'inverno e il 42 per mille d'estate, cosa che la rende un habitat perfetto per alcune specie di piante uniche nel mondo, come la “Calendula maritima”. Fino a circa 50 anni fa era densamente abitata e coltivata. L’isola è infatti attraversata da una strada sterrata che percorre tutto un bosco di pini marittimi dai profumi intensi, inebrianti. Dalla parte opposta si trova una lunga spiaggia di sabbia finissima bianca, chiamata per la bellezza e trasparenza del suo mare “Tahiti” (anche se difficilmente praticabile a causa della posidonia sulla costa). Le attività di saliturismo disponibili sono: il percorso benessere con il bagno di sale, il photo safari tour, trekking e noleggio di biciclette. 

SUGGERIMENTI

  • usare protezioni solari
  • indossare vestiti comodi e scarpe da ginnastica
  • portare prodotti repellenti per gli insetti
  • portare costume da bagno, ciabatte e pareo.


DIVIETI

  • vietato abbandonare rifiuti
  • vietato avvicinarsi e sostare presso edifici pericolanti
  • vietato immergersi nelle vasche della Salina del Curto

Aperitivo/Cena presso il ristorante “mammacaura”


Ristorante con specialità tipiche e wine bar dove poter assaporare un delizioso aperitivo con degustazione di formaggi tipici locali, o ad un meraviglioso tagliere di frutti di mare, in di uno dei tramonti più suggestivi del Mondo, da “mammacaura” potrete pranzare o cenare divinamente con il pesce fresco come le orate e le spigole pescate nello Stagnone, o con piatti tipicamente locali, come il famosissimo Cous Cous di pesce. Accompagnerete il tutto con dell’ottimo vino locale di qualità.

INDIRIZZO: Contrada Ettore e Infersa Salina Ettore - 91025 Marsala TP - Sicilia

ORARI APERTURA: Lunedì – Domenica     09:00 - 24:00

TELEFONO: Tel. 0923966036 - Cell. 3888772499 - 3487220539

VISITA AL “BAGLIO ANSELMI”


Sul lungomare, in prossimità di Capo Boeo, sorge il Baglio Anselmi, ex stabilimento vinicolo risalente agli inizi del XIX secolo, nel quale dal 31 maggio 1985 ha sede il Museo archeologico. Il baglio è costituito da corpi di fabbrica aperti su di un ampio cortile interno. Gli spazi espositivi del museo sono quelli dei due grandi magazzini del baglio dove venivano stivate le botti. Nel cortile interno è visibile un saggio di scavo che ha portato alla luce una tomba, una fornace e strutture murarie che documentano la notevole frequentazione dell'area sin dal IV sec. a.C. Il museo espone il relitto di una nave punica e illustra la storia di Lilibeo e del territorio storicamente ad essa connesso, dalla preistoria al medioevo. I resti della storica imbarcazione (risalente alla metà del III sec. a.C., periodo della I Guerra Punica) sono stati recuperati nel 1971 nel tratto di mare al largo dell'Isola Lunga, in prossimità di Punta Scario, all'imboccatura nord della Laguna dello Stagnone di Marsala.

Se il ritrovamento dell'imbarcazione ha da un lato rappresentato il motivo determinante per la realizzazione di un museo, da tempo ritenuto indispensabile per la città, ove custodire anche tanti altri reperti archeologici provenienti dal territorio marsalese, dall’altro ha avuto senza dubbio un grande valore documentale, perché ha permesso di conoscere il sistema di costruzione navale dei Cartaginesi (dai Romani chiamati Punici), che aveva suscitato meraviglie nell'antichità per la velocità costruttiva della prefabbricazione in cantiere. Ogni asse della nave punica di Marsala reca inciso infatti un simbolo dell'alfabeto fenicio-punico utile ai carpentieri per il rapido assemblaggio dello scafo, proprio come per una moderna scatola di montaggio. Del relitto è stata recuperata solo la parte posteriore e parte della fiancata di babordo per una lunghezza di circa 10 metri e una larghezza di 3 metri. Da questi dati è stato calcolato che la nave, della stazza di circa 120 tonnellate, avesse una lunghezza complessiva di 35 metri e una larghezza massima di 4 metri e mezzo. Data la linea particolarmente slanciata nonché l’assenza di un carico, si è propensi a ritenere la nave un esemplare a remi da combattimento. A partire dal 1986, all'interno del Baglio Anselmi sono confluiti materiali provenienti dalle campagne di scavo condotte nell'area archeologica di Lilibeo.

Dal 2005, il Museo è stata impreziosito dall'esposizione della Venere Callipigia, una statua scolpita in un unico blocco di marmo cristallino, molto probabilmente di provenienza rodio-asiatica, ritrovata acefala nei pressi della Chiesa di San Giovanni Battista nel corso di una campagna di scavi.

La statua, che nella sua interezza doveva misurare circa 1 metro e 70 cm di altezza, raffigura la dea Venere (Callipigia = "dalle belle natiche"), una figura femminile nuda con vesti molto drappeggiate che lasciano scoperte le natiche. L’opera esalta le caratteristiche del mito di Afrodite, sottolineate dalla rotondità dei seni e del fondoschiena, evocatrice di bellezza e fecondità, riproducendo i segni della famosa Venere Landolina venerata a Siracusa. Per questo si ritiene che la statua sia una copia romana databile tra il I e il II sec. d.C. tratta dall’originale ellenistico del II sec. a.C.


Escursione isole “egadi”


L’arcipelago delle Egadi è situato all’estremità occidentale della Sicilia, a poche miglia da Marsala, ed è composto dalle isole di Favignana, Levanzo, Marettimo, l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone. Le isole Egadi sono incastonate in splendide acque cristalline, ed ospitano una ricca e variegata flora e fauna marina. Tali caratteristiche rendono questo arcipelago una meta ambita per gli appassionati dello snorkeling, delle immersioni e della vela. Le bellezze naturali che caratterizzano le acque di Favignana, Levanzo e Marettimo si estendono anche alla terraferma. Infatti per coloro che amano passeggiate immerse nella natura, le isole Egadi mostrano una ricca vegetazione dove non mancano piante endemiche con proprietà officinali, mentre dal punto faunistico rivestono rilevante importanza gli uccelli. Al fine di preservare le bellezze naturali dell’arcipelago, è stata recentemente istituita l’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole Egadi, la più grande riserva marina d’Europa. Amministrativamente le Egadi fanno parte del comune di Favignana, e contano in tutto 4300 residenti. Le Isole Egadi sono state crocevia di popoli in ogni epoca. I primi insediamenti umani risalgono all’era paleolitica, quando piccole tribù di uomini primitivi attraversarono la sottile striscia di terra che univa Levanzo e Favignana alla Sicilia, a differenza di Marettimo che staccatasi dalla terraferma era già un’isola. Intorno al 6.000 a.C, la striscia di terra che collegava Favignana e Levanzo alla terraferma si fece via via sempre più sottile fin quando le due divennero infine isole separate. Con l’avvento dei primi navigatori dall’Oriente, spinti dalle loro attività commerciali, giunsero nelle acque delle isole Egadi i Fenici. Infatti le Egadi erano in una strategica posizione in virtù del fatto che la Sicilia divenne teatro per i loro intensi e redditizi traffici commerciali. I Fenici si insediarono a Favignana nella zona nord-orientale di San Nicola. Del loro insediamento è rimasta traccia nelle grotte usate come abitazione, luogo sacro e tombe. Contemporaneamente alla presenza dei Fenici nel Mediterraneo, all’orizzonte si profilava Roma che stava mettendo le basi per quello che poi sarebbe diventato un impero dai confini immensi. Il tratto di mare a nord di Levanzo fu teatro dello scontro decisivo della 1° guerra Punica (241 a.C) che vide contrapposte le due grandi potenze: quella romana e quella cartaginese. La Battaglia delle Egadi segnò la disfatta della flotta cartaginese e decretò la nascita della prima provincia romana, la Sicilia.

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